La valutazione psicodiagnostica è essenzialmente tesa a definire la natura e la gravità del disagio specifico riportato. Rappresenta quindi il punto di partenza indispensabile per l’organizzazione di un programma di trattamento adeguato al problema.
Viene
fissata una prima visita di valutazione del caso con uno degli
psicoterapeuti dello studio. In questa occasione vengono raccolte le
informazioni generali e anamnestiche e sottoposta alla firma della
persona la modulistica unica per la prestazione professionale. Al
termine dell’incontro il clinico formula una diagnosi preliminare e
indirizza la persona a un servizio completo di valutazione
psicodiagnostica fissando l’appuntamento con il collega incaricato.
Nel
primo incontro, il clinico procederà alla somministrazione di un
intervista semi-strutturata:
Intervista
clinica strutturata per il DSM-5(SCID-5-CV):
valuta
in modo sistematico le diagnosi ipotizzate sulla base dei criteri
del DSM-5,
e
consegnerà alla persona una batteria di questionari
autosomministrati da riportare, debitamente compilata in ogni sua
parte, all’incontro successivo. La batteria è finalizzata alla
valutazione del funzionamento generale e consiste degli strumenti
seguenti:
Symptom
Checklist-90-R (Scl-90-R) : valuta la gravità dei sintomi di
disagio psichico in diversi domini sintomatologici;
Toronto
Alexithymia Scale
(Tas-20): misura il costrutto alessitimico;
Cope
Orientation to Problems Experienced -Nuova Versione Italiana
(COPE-NVI): valuta le
strategie di gestione del distress;
Metacognition
Questionnaire (MCQ-30): valuta le diverse convinzioni
dell’individuo circa le proprie rimuginazioni, gli atteggiamenti e
i processi associati all’elaborazione cognitiva;
Quality
of Life Index (QLI): valuta la qualità di vita percepita.
Nel secondo incontro, il clinico procederà alla somministrazione di una seconda intervista semi-strutturata:
Intervista
clinica strutturata per i disturbi di personalità del DSM-5
(SCID-5-PD):
valuta i dieci disturbi di personalità sulla
base dei criteri del DSM-5
inclusi nei Gruppi A, B e C,
e
nel terzo incontro approfondirà la valutazione degli aspetti
psicopatologici specifici selezionando alcuni tra gli strumenti in
elenco:
per
la valutazione del Disturbo
di attacchi di Panico
e l’Agorafobia:
Anxiety
Sensitivity Index (ASI): misura la sensibilità specifica all’ansia;
Agoraphobia
Cognition Questionnaire
(ACQ): misura le
preoccupazioni
circa le possibili conseguenze del panico;
Body
Sensations
Questionnaire
(BSQ) : misura
la
paura
delle
sensazioni
somatiche
associate
ad
un
livello
elevato
di
“arousal”
ed
al
panico;
Mobility
Inventory
for
Agoraphobia
(MIA):
misura
la
gravità
del
comportamento
di
evitamento
agorafobico;
Panick
Attack and Anticipatory Anxiety Scale(PAAAS):
determina il numero di attacchi di panico maggiori e minori,
situazionali e inattesi, occorsi nel periodo di tempo specificato,
la durata e l’intensità delle crisi e la percentuale di tempo
trascorso con ansia anticipatoria;
State-Trait
Anxiety Inventory – (STAY-
1 e 2): valuta separatamente
l’ansia-tratto e l’ansia-stato;
per la valutazione del Disturbo d’Ansia Generalizzata:
Anxiety
Sensitivity Index (ASI);
Agoraphobia
Cognition Questionnaire
(ACQ);
Body
Sensations
Questionnaire
(BSQ);
Mobility
Inventory
for
Agoraphobia
(MIA);
Panick
Attack and Anticipatory Anxiety Scale(PAAAS);
State-Trait
Anxiety Inventory (STAY-
1 e 2);
Penn
State Worry
Questionnaire
(PSWQ): valuta l’ansia generalizzata;
per la valutazione della Fobia Sociale:
Social
Phobia Scale (SPS): indaga alcune
reazioni ansiose che si verificano in situazioni che implicano
l’ansia di essere osservati durante azioni abituali, come
mangiare, bere o scrivere;
Social
Interaction Anxiety Scale (SIAS): indaga alcune
reazioni ansiose che si verificano durante le interazioni sociali;
Liebowitz
Social Phobia Scale (LSPS): misura il gradi di ansia e
dell’evitamento associati ad alcune situazioni sociali e
prestazionali;
per la valutazione della Fobia Specifica:
Marks-Sheehan
Phobia
Scale
(MSPS):
indaga il
grado
sia
di
ansia
e
di
evitamento
nelle
fobie
specifiche;
per la valutazione dell’ Ipocondria (o Disturbo da Ansia di Malattia):
Health
Anxiety Questionnaire(HAQ): che
valuta le principali manifestazioni di natura ipocondriaca e la loro
gravità;
per la valutazione del Disturbo Ossessivo Compulsivo:
Obsessive
Beliefs Questionnaire-20 (OBQ-20): indaga
le credenze cognitive disfunzionali associate al disturbo
ossessivo-compulsivo;
Guilt
Sensitivity Questionnaire (GSQ): misura
la sensibilità alla colpa, ovvero le credenze riguardo all’emozione
di colpa stessa ritenuta come pericolosa, insopportabile, grave e
minacciosa;
Three
Domain of Disgust Scale (TDDS): misura
la tendenza a sperimentare il disgusto patogeno, quello sessuale e
quello morale;
Relationship
Obsessive Compulsive Scale (ROCI): misura
le ossessioni sulla relazione romantica tipiche dei pazienti con
Disturbo Ossessivo-Compulsivo da relazione;
Yale-Brown
Obsessive-Compulsive
Scale
(Y-BOCS):
valuta il tipo, la gravità e la frequenza delle ossessioni e delle
compulsioni;
per la valutazione dei Disturbi dell’umore:
Temperament
Evaluation Menphis San Diego Interview (TEMPS-A): indaga
i tratti (emozionali, cognitivi, psicomotori e circadiani)
potenzialmente patogeni ma anche quelli adattivi (fenotipi sociali),
che caratterizzano i cinque temperamenti affettivi (depressivo,
ciclotimico, ipertimico, irritabile, ansioso);
Scala
di Autovalutazione per la Depressione (SAD): valuta la
sintomatologia
depressiva
e la componente
ansiosa che frequentemente l’accompagna;
Bech-Rafaelsen
Melancholia Scale(BRMES): esplora le componenti motoria, verbale,
emozionale ed intellettiva del rallentamento depressivo;
Bech
Rafelsen Mania Scale(BRMAS): esplora i
diversi aspetti somatici (insonnia, attività motoria,
libido)
e
psichici
(comportamento,
quantità
e
qualità
del
linguaggio
e
del
pensiero,
umore, capacità attentive, motivazione) della mania;
Internal
State Scale (ISS): valuta i
sintomi
depressivi
e
maniacali
nei
pazienti
con disturbo
bipolare;
Reasons
for Living Inventory (RFL): valuta il rischio di suicidio;
per la valutazione del Disturbo dissociativo:
Dissociative
Experiences Scale (DES): misura
la gravità
ed
il
tipo
di
esperienza
dissociativa
senza entrare nel merito della diagnosi;
Dissociation
Questionnaire (DIS-Q): misura le molteplici esperienze dissociative
secondo un approccio attuale(Confusione o
frammentazione dell’identità, Perdita del controllo, Amnesia,
Assorbimento);
Questionnaire
of Experiences of Dissociation (QED): misura la gravità
dell’esperienza dissociativa presentata dal soggetto o
l’incapacità di
integrare a
livello cosciente pensieri, sentimenti ed azioni;
Dissociative
Disorder Interview Schedule (DDIS): esamina aspetti secondari del
disturbo dissociativo dell’identità,
esperienze extrasensoriali, abuso di sostanze ed altri aspetti
rilevanti ai fini della diagnosi, secondo il DSM-IV, di tutti
i
Disturbi
Dissociativi;
per la valutazione dei Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti:
Davidson
Trauma Scale (DTS): valuta i sintomi del DPTS in soggetti con una
storia di uno o più eventi traumatici estremi;
Clinician
Administered PTSD Scale (CAPS): valuta il disturbo post-traumatico
da stress e misura l’intensità dei suoi sintomi.
Le
informazioni raccolte nell’ambito del colloquio clinico e quelle
ottenute dall’elaborazione dei test somministrati verranno poi
sistematizzate ed interpretate
alla luce di un sistema
diagnostico di riferimento (DSM-5) che fungerà da guida nella
formulazione di una diagnosi.
Verrà
quindi concordato un incontro di restituzionecon la persona
sottoposta a valutazione.Durante questo
incontro il clinico condividerà, nella misura e nella modalità più
opportune per ciascuna persona, quanto emerso durante la valutazione.
Nella nostra esperienza, la conoscenza della propria diagnosi aiuta
la persona a dare un senso a ciò che gli sta succedendo e in una
certa misura lo rassicura, poiché realizza che il suo disagio è un
fenomeno ben definito, conosciuto e curabile.
Infine,
il clinico esplorerà la motivazione al trattamento; illustrerà il
percorso terapeutico più adeguato (farmacologico, psicoterapeutico)
pensato per le esigenze della persona; spiegherà l’approccio
sotteso al trattamento e la sua rilevanza in merito alle
problematiche discusse; indirizzerà la persona ad uno (o più) dei
professionisti dello studio, in base alla natura della problematica
emersa.